sabato 30 giugno 2012

"Just Like Madre" Food polacco.



Era Domenica a New York City.

La sera perfetta della settimana per una cena in stile familiare, infatti ero stata invitata dalla mia amica polacca Alina, per una cena insieme ai suoi , venuti da Cracovia. Ero pronta a gustare ciò che la Polonia aveva da offrire ma la cena era al ristorante "Just Like Madre" che si trova a 11 060 Queens Blvd.., Forest Hills, NY. Il nome sembrava abbastanza invitante e ho immaginato una vecchia signora in cucina a cucinare una cena tradizionale polacca.Sono arrivata e ho seguito la cameriera che mi ha accompagnata al tavolo prenotato. Come al solito, ho scelto il posto ad angolo e mi sono sentita subito a mio agio. Il ristorante era caratteristico con le luci puntiformi e con un piccolo vaso di fiori rossi sui tavoli di legno. Una stufa bianco antico ha attirato la mia attenzione, come se ne stava in mezzo alla stanza, decorata e con una grande pianta in un vaso posta sopra il coperchio, tutto sembrava così da casa polacca che stavo dimenticando di trovarmi a New York City.


 "Just Like Madre" che si trova a 11 060 Queens Blvd.., Forest Hills, NY.

giovedì 28 giugno 2012

Memorie di Barcellona




Racconto:


Memorie di Barcellona
Familia  Austorias
Nei primi anni del 1800, Las Ramblas a Barcellona è molto vivace, con una folla  a godersi il carnevale. Francisco è tra la folla con la fidanzata Cecilia e il suo migliore amico Antonio. Mentre era lì,  dalla sua casa  arriva il servo Feijo a dire a Francesco che è stato chiamato alle armi dal re Carlos perché la Francia ha dichiarato guerra contro la Spagna. Francisco è  figlio solo dei Austorias, una nobile famiglia locale di influenza. Francisco lascia Cecilia con un' addio e va al fronte con Antonio il giorno successivo.

Forze francesi attraversano i Pirenei, nonostante  la disperata resistenza delle forze spagnole. Francisco è gravemente ferito in combattimento e si sofferma sul punto di morte. Quando esce dal coma, si ritrova in un accampamento di zingari, e Isabel, una giovane zingara,  lo guardava con ansia. Lei gli dice che Roberto, un uomo zingaro del suo gruppo, lo aveva trovato gravemente ferito e che lei si era presa cura di lui. Tuttavia, Francisco ha perso tutta la memoria del passato e può anche non ricordare il proprio nome. Miguel, il capo degli zingari, lo consola dicendo che un giorno sarà in grado di tornare al luogo cui appartiene finché vive. A poco a poco Francisco si adatta al modo libero e gioioso della vita gitana .

Un giorno, quando Francisco trova dei soldati francesi che infastidiscono Isabel ei suoi amici in un tablao di flamenco in un piccolo teatro, si precipita a difenderli. Tuttavia, non appena vede i soldati francesi che puntano le loro spade verso di lui, lui è preso dai ricordi del campo di battaglia, diventando incapace di muoversi. Roberto combatte i soldati francesi con un coltello e salva Isabel e le altre donne. Roberto incolpa Francisco per la sua timidezza, mentre Isabel invoca disperatamente Francisco. Lei si rende conto che  è innamorata di lui. I soldati francesi tornano con altri soldati e gli zingari sono spinti in un angolo. Al momento i soldati francesi sono in procinto di attaccare Isabel, Francisco abilmente attacca i soldati con una spada in mano come se fosse improvvisamente svegliato. Sembra che sta lentamente recuperando la sua memoria.

Antonio viene fatto prigioniero e sceglie di collaborare con le forze francesi al fine di sopravvivere. Ora che la Spagna ha ceduto alla Francia e ha accettato la dominazione francese, le forze di occupazione francesi sono molto duri con i nobili locali, al fine di eliminare movimenti di liberazione nazionale. Asenoile, comandante dell'esercito francese, e il capitano Jean Christophe hanno persuaso Antonio di convincere i nobili ostili in carcere ad accettare il dominio francese. Uno di questi nobili è Austoria Leopoldo, padre di Francisco. Preferisce essere giustiziato sul suo onore di essere un nobile catalano piuttosto che arrendersi al dominio francese. Fino all'ultimo minuto prima dell'esecuzione, si preoccupa del futuro del paese e del suo unico figlio la cui vita  dispera non sa dove.Vedendo l'atteggiamento del padre di Francisco, Antonio non può che non riflettere sulla scelta che ha fatto per vivere.

Francisco recupera completamente la sua memoria, e Isabel viene a sapere la sua vera identità. Anche se lei si sente triste, capisce che  dovrebbe stare a una certa distanza da Francisco e riesce a nascondere il suo sentimento. Francisco è ormai consapevole che non può tornare a Barcellona, ​​perché lui è un ufficiale dell'esercito spagnolo. Isabel gli suggerisce di andare a Barcellona con l'occasione del prossimo Carnevale. Il giorno di carnevale che è esattamente un anno dopo il giorno fu chiamato alle armi, Francisco travestito da Tornado Nero, un eroe leggendario zingaro, vede di nuovo Cecilia. E 'sposata con Antonio.
 Pochi giorni dopo, Feijo arriva al campo, dove soggiorna Francisco e gli dice che è morto Leopoldo. Lascia anche lui sa che Antonio è riuscito a convincere il padre di Cecilia ad accettare la dominazione francese e quindi a salvare la sua vita. Francisco mormora a se stesso che è tornato a casa troppo tardi.

Francisco pensa che Cecilia non avendo nessuno, fa affidamento su Antonio, e che Antonio non aveva altra scelta che diventare un collaboratore delle forze francesi al fine di sopravvivere.
Egli pensa ad alta voce che la guerra è da biasimare.!!!!!!!!!


domenica 17 giugno 2012

Canarie mi terra : ricordi di avventure e sapori.


                                                         Partenza e arrivo
Si parte!!!!!destinazione Fuerteventura e Lanzarote... la negra y la blanca...la mora e la bionda... queste due isole era da un pò che mi chiamavano...e come due bellissime donne queste isole ti conquistano ognuna a modo loro...peccato che io sia donna!!!...ma il fascino della bellezza non ha sesso!!!!

Ma intanto, dobbiamo arrivare all'aeroporto....
Il volo IBERIA parte alle 20.15, fa uno scalo a Madrid e riparte alla volta di Fuerteventura dove arriviamo in perfetto orario alle ......domani mattina alle 6.00 ora locale (-1).

Siamo stanchini dopo aver passato una notte vagando dentro l'aeroporto  Barajas di Madrid 
ma l'emozione è troppa, ritiriamo una Ford fiesta nuovissima e partiamo verso nord, in direzione Corralejo. I panorami che ci accolgono sono da periferia di una nn ben specificata città ...aridi e urbanizzati (ma dove siamo? ci viene da pensare) poi, superato il capoluogo Puerto del Rosario dove nn c'è niente di niente, il paesaggio diventa rosso fuoco, sembra di guidare su Marte e da un lato c'è l'oceano blu e dall'altro picchi e vette deserte, arse da un sole fortissimo e battute da un vento teso e incessante.

Dopo la Montagna Roja che tanto ci ricorda un paesaggio da vecchio west, il paesaggio cambia ancora e fa la sua comparsa colei che ci accompagnerà in tutto il nostro viaggio su Fuerte...la sabbia...km e km di dune candide che si tuffano in un oceano verdissimo nn è cosa che si vede tutti i giorni...continuo a guidare con gli occhi sbarrati dalla meraviglia intanto la mia metà , Ste già vorrebbe scendere e correre.

Corralejo è vicinissima a questa meraviglia e dopo poco, entriamo in paese, pochi minuti e siamo al nostro caro Hotel. Check in senza problemi e ci rilassiamo in stanza...ma la voglia di uscire è troppa e la stanchezza sembra essere svanita nel nulla.

Corralejo è la stazione turistica più sviluppata dell'isola di Fuerteventura, si trova all'estremo nord proprio di fronte a Lanzarote e all'isoletta di Lobos. Il centro è un grande viale alberato pieno di localini, pub, negozietti ancora poco animato ma è pomeriggio,ed alla fine comincia il vecchio paesino di pescatori ora divenuto isola pedonale dove i millemila ristorantini già si preparano per la serata.

Il nostro primissimo giorno alle Fuerte termina con un gelato e una passeggiata verso l'hotel...la stanchezza è ritornata...
e domani ci aspettano le dune....





                                                                      1° giorno

Dopo una notte rilassata e riposante e dopo una bella colazione rigenerante in Hotel(dimenticavo, staff cordiale e cucina buona solo un pò lontanuccio dal centro)
siamo in auto direzione Las Dunas o Grandes Playas come preferite...
Fatto sta che, appena usciti da Corralejo, un candore a perdita d'occhio vi invade, e la mattina alle 9.30 di gente c'è n'è davvero poca.

La strada è molto bella e ci sono tratti che diventa un nastro nero in mezzo a quella che davvero pare neve, parcheggiamo poco lontano dagli unici hotel della zona (peccato che siano due palazzoni oribbbiliii) e cominciamo la nostra passeggiata nel deserto.

Verso l'interno il paesaggio tutto ha tranne che sembianze marine, l'oceano sembra lontano 1000km e ci si sente quasi sperduti in qualche deserto tipo White Sands  o simili. La sabbia è fresca e la voglia di passeggiare e correre ci assale. Ogni tanto macchie di cespugli prendono il posto della sabbia mentre all'orizzonte si vedono cime rosse e gialle in perfetto stile Nevada!!

Non ricordo quanto tempo passiamo tra le dune dell'interno fatto sta che il sole è alto e da queste parti picchia!!! Usiamo abbondate crema protettiva e camminiamo verso il mare che pare non arrivare mai...Superata l'ultima duna invece uno spattacolo fatto di blu turchese e verde si apre davanti a noi...l'Atlantico...con in lontananza l'isoletta di Lobos e Lanzarote...

Le spiagge qui sono tutte libere, non esisitono stabilimenti, al massimo qualche chiosco che vende rinfreschi, qualcosina da mangiare e birra per i tedeschi...intanto ci sistemiamo e già* siamo in acqua.

Già...l'acqua...quante ne ho sentite sull'oceano atlantico...è freddo!!è mosso!! non ti puoi fare il bagno!!!...ma dove??? acqua cosi ne ho vista in pochi posti davvero!!! bella fresca ma sotto questo sole è quello che ci vuole, e soprattutto limpida limpida limpida, a volte è iridescente e ti ci puoi specchiare benissimo!!!

Il pomeriggio avanza e anche la nostra bella scottatura!! decidiamo verso le 5/6 di rientrare in hotel per oggi il mare e Las Dunas ci hanno gia stregato abbastanza...può bastare.

Verso sera il paesino di Corralejo si anima di molta umanità, tedeschi e inglesi su tutti ma anche spagnoli, qualche italiano e... ristoranti cinesi...c'è una densità di ristoranti cinesi che nn m'era mai capitato di trovare in un posto comunque piccolino, sono ad ogni angolo!!! La piazzetta che ieri ci sembrava tranquilla è piena di tavoli e gente che passeggia, ci sono anche artisti di strada che scherzano col fuoco e, in tutto questo, noi due che ci concediamo l'ultima vasca prima di andare a dormire...

domani ci aspetta El Cotillo!!!!


                                                                2° giorno
Oggi il programma prevede una visita a El Cotillo...perciò prendiamo armi e bagagli (abbiamo comprato un piccolo ombrellone il sole picchia troppo e siamo già violacei) e ci mettiamo in marcia...


La strada che esce da Corralejo in direzione Lajares attraversa il malpais de Huriamen, una zona lavica ora abbastanza distrutta da varie urbanizzaciones...e in 10 min arriviamo al bivio di Lajares, svoltiamo a destra e dopo poco siamo in paese. Non c'è anima viva, le case bianche alcune col tetto giallo altre in mattoni neri sono circondate da muretti a secco e alcune zone mi ricordano piccoli villaggi messicani visti a Baja...



E' mattina ed il vento è ancora poco superiamo Lajares e dopo poco, attraversando zone desertiche incorniciate dalle classiche montagne che disegnano i bambini, siamo a El Cotillo.

Il paesino è tipico canario, casette bianche basse, stradine poco affollate e un porticciolo ricavato con un grandissimo e altissimo molo. Più che un molo è proprio una muraglia, un muro nero...Oziamo tra le poche stradine dando un occhio ai vari ristorantini che propongono pescado in tutti i modi, e andiamo verso Los Lagos.

Pochi km a nord del paesino il mare ha pensato bene di creare una serie di lagune e lagunette incorniaciate da sabbia bianchissima che a prima vista quasi acceca. Il vento è aumentato e ora è teso ma, se per molti è un fastidio, questo mitiga molto l'aria e sulla spiaggia si sta benone.

Dopo l'ora di pranzo che per noi consiste in acqua a volontà andiamo sempre verso nord verso le spiaggette del Toston o della Ballena...altre calette idilliache con lagune di acqua calma e verde riparate dal mare aperto che, da questo lato dell'isola (lato ovest) è spesso mosso.

Perdiamo la concezione del tempo ma riusciamo lo stesso a spostarci a sud di El Cotillo, verso la Playa del Castillo. L'esatto opposto di Los Lagos... mare aperto, onde alte e spumose, sabbia dorata e tanto tanto vento...ma che posto ragazzi!!

La strada poco dopo il paese diventa sterrata ma praticabile e già da sopra il panorama è di quelli che si ricordano, poco oltre c'è la Playa Aljibe de la Cueva altro posto splendido ma...qui le spiagge sono tutte belle davvero...e un bagno con le onde alte e forti nn ce lo toglie nessuno

Verso il tremonto i panorami dell'interno si accendono del rosso fuoco del sole calante, 
che giornata!!!

i giorni successivi ......beatamente riposati nell'aparthotel!!!!